mercoledì 30 ottobre 2013

lara, hosteria dei golosi: Mi chiedo dove stia la serietà di certi rappresent...

lara, hosteria dei golosi: Mi chiedo dove stia la serietà di certi rappresent...: Fra i tanti social media, uno di quelli professionali è http://www.linkedin.com . Lo usiamo soprattutto noi professionist...

Mi chiedo dove stia la serietà di certi rappresentanti
















Fra i tanti social media, uno di quelli professionali è http://www.linkedin.com . Lo usiamo soprattutto noi professionisti/imprenditori . Possiamo dire che è un B TO B.... per cui chi non è portatore di PI oppure non esercita a certi livelli non dovrebbe nemmeno essere iscritto.

Il signore della foto ...lo chiameremo Mr X, si deduce che sia nell'ambiente del wine & Food.
Da qualche mese, afferma di vendere del Sparkling  / prosecco  italiano Ultimamente lo vende  a euro 1,30 a bottiglia. Mi sono permessa di porgli una domanda facendogli i conti i tasca .....ma scusi... gli  ma che tipo di vino può essere a questa cifra? i conti non tornano? costo dell'operaio+ costo della bottiglia + costo dell' etichetta +costo del vino +costo del tappo + costo della capsula..... non fa quella cifra... candidamente mi ha risposto vino a produzione industriale....
Dopo 24 ore il suo annuncio aveva già 50 centesimi.... ve lo riporto....
"Mr X  Sparkling Prosecco DOC Veneto price exw full container 20ft (10400 bottles) €.1,99 for bottle. MR x @gmail.com"....

Questo annuncio lo si trova in vari gruppi dello stesso social media.... ma domando a me stessa e a voi.... ma come possono esserci dei venditori del genere.... perché non può essere un produttore!! mi rifiuto di pensarlo....


 
Consiglio a Mr x di farsi non solo un esame di coscienza ma anche un bel corso di Marketing. Il giorno 8 novembre 2013  c'è un bel seminario a San Michele all' Adige... a Gorizia ne inizia uno a fine novembre..ma se fa una ricerca in internet sicuramente ne trova uno anche nella sua città o regione. Non si permetta signor X di prendere in giro i clienti Italiani o esteri che siano, perché lei prende in giro tutta la filiera. Prende in giro il lavoro di tutte quelle persone che lavorano nella terra..nelle cantine.. nei laboratori di qualità con gli enologi... si metta una mano sulla coscienza.
Non crei annunci di vendita di prodotti ingannevoli. Rovina il lavoro di noi produttori o di addetti ai lavori. Persone come lei sono da cancellare dalla faccia della terra...






 

lunedì 5 agosto 2013

guardarsi allo specchio a 43 anni



Domani i miei bimbi più piccoli fano 6 anni.

Questa mattina mi sono guardata allo specchio... visto che dovevo affrontare una giornataccia... con un bel po' di km in auto, e mi sono vista vecchia o meglio mi sono vista invecchiata con tanti pensieri che si leggono tutti in faccia...per non dire nel resto del corpo.

quando poi ti serve una parola di conforto o una pacca sulle spalle non trovi nessuno disponibile a farlo o anche semplicemente che ti ascolti dall'altro capo di un telefono .

Quand'ero una balda ragazza di belle speranze , mi sono mantenuta con le mie foto. Ho fatto delle copertine ho fatto delle campagne pubblicitarie...ora però non mi riconosco più.

Mi manca quel periodo spensierato, dove ti alzavi al mattino e sorridevi al mondo.

Anche oggi sorrido al mondo ogni qualvolta guardo i miei figli , ma non è più la stessa cosa.




sabato 3 agosto 2013

fa caldo ..oggi gamberi alla catalana

Non si può solo mangiare l'astice alla catalana.... quando ti arrivano dei gamberi fantastici perché non proporli in questo modo?



Molte persone pensano che sia un lavoraccio, nulla è più facile di questo piatto.

L'ho pensato ..visto la temperatura caldina di oggi........ ed è quasi  l'ora  dell'aperitivo

Lo calcoliamo per 3 persone? come la canzone di Gino Paoli..3 amici seduti sulla terrazza di casa....

400 gr circa di gamberi...non prendete quelli precotti .... se non potete prendere dei gamberi rossi come quelli che ho utilizzato al ristorante usate delle mazzancolle.... e se avete la fortuna di trovare degli scampi da crudo potete usare benissimo quelli.....questo per i golosi...

un po' d'olio extra vergine d'oliva..c'è chi ci mette un po' di burro..io non lo faccio!
15 circa pomodorini ciliegino
1 cipolla di tropea
1 cucchiaino di paprica dolce
peperoncino a piacere
succo di limone
sale  pepe e prezzemolo quanto basta


prendiamo subito la cipolla la tagliamo a rondelle sottili e la mettiamo in una scodella con dell'acqua calda e un bicchiere d'aceto per circa un'  oretta

di questo piatto il lavoro più difficoltoso sta nel pulire i gamberi o il crostaceo che scegliete.
In questo caso i gamberi vanno puliti, si toglie quindi la testa e si sfila il cosidetto " Budello" aiutatevi da un coltellino...

Prendete una padella e spadellate i gamberi lasciandoli con il sughetto..ricordatevi di metterci la paprika..il peperoncino.. io ..ma perché a me piace sfumarli ci metto un po' di vino bianco...ma lo faccio io non c'è nella ricetta spagnola...

prendo i pomodorini li lavo i li taglio a metà.

un bel piatto da portata..disponiamo sotto i pomodori..ci mettiamo i gamberi e le fette di cipolla..

accompagnate tutto con un buon bicchiere di vino bianco fresco... io ci bevo assieme un bel prosecco brut o un metodo classico...


 

lunedì 1 luglio 2013

Il pesce fritto e non solo

Quando si parla di fritto..tutti dicono io mangiar il  fritto...ma stiamo scherzando?
Io invece, vi posso assicurare che il fritto si mangia...si mangia sempre come se fossimo bambini, perchè alla fine il fritto piace a tutti.

Lasciando stare le classiche patatine fritte, vi prometto che tocchermo anche questo argomento, oggi parleremo del pesce fritto..

Potremmo suddividere il fritto in 4 categorie ognuna delle quali ci permette di avere un pesce fritto da oscar.
Le cose di primaria importanza sono:

1) la qualità del pesce
2) olio
3)  il punto di fumo.

Sulla qualità del pesce, non mi voglio divulgare. Una mamma di famiglia sa cosa dare ai propri cari, e , mi auguro che anche gli chef acquistino tutto di massima qualità .

Il punto di fumo dell'olio invece è un argomento che mi sta molto a cuore. L'olio è buono ma bisogna portargli rispetto. Ognuno di noi può usare l'olio che più gli aggrada per friggere. Io personalmente non uso l'olio d'oliva. Premetto che io mi lavo con prodotti all'olio d'oliva..amo mangiare pane e olio, ma, per friggere prefrisco un buon olio di arachidi ..o di girasole o perchè no di palma.

Ma che cos'è il punto di fumo?
il punto di fumo non è altro che la  temperatura alla quale l’olio comincia a fare fumo e decomporsi, sprigionando composti tossici.
Quindi perchè io Lara, non voglio usare l'olio d'oliva extra vergine per friggere?
semplicemente perchè le fritture si eseguono in olio a temperatura che va dai 170 ai 190 gradi, eccetto rarissime eccezioni che richiedono temperature più basse.
Il punto di fumo dell'olio extra vergine è a 160° .... quindi al di sotto di una buona frittura.
Inoltre, gli oli di semi o miscele per friggere in genere non hanno un sapore pronunciato, e dunque non aggiungono sapore all’alimento, viceversa sia l’oliva che a maggior ragione l’extra vergine, conferiscono al fritto un gusto particolare. Questo non vuol dire che il fritto con l’oliva sia più pesante dal punto di vista di digeribilità rispetto al fritto con semi.
Frittura  semplice o frittura con pesce infarinato:





Do per scontato che tutti quanti sappiano pulire e lavare il pesce. Quindi , dopo aver fatto questa operazione possiamo o  introdurre la farina in un sacchetto di carta e mettervi dentro i pesci, un tipo per volta; scuotere il sacchetto per amalgamarli bene con la farina,oppure, come faccio  io prendere un setaccio e unire pesce e farina  scrollarli leggermente e friggerli, pochi pezzi alla volta (altrimenti l'olio si raffredderebbe e comincerebbe a schiumare), in abbondante olio ad una temperatura non troppo alta
Con un termometro alimentare tenete sotto controllo la temperatura che come vi ho detto non deve superare di 190°

Fritto impanato:







Dopo aver passato il pesce nella farina  lo passiamo , nell'uovo sbattuto con un pizzico di sale, ed infine nel pangrattato; scuotere leggermente tutti i pezzi per far cadere l'eccedenza (gli elementi dell'impanatura devono essere sufficienti, ma non sovrabbondanti, quanto basta per formare una crosticina bene aderente ma non troppo spessa), e friggerli in abbondante olio ad una temperatura non troppo alta. Attenzione sempre alla temperatura....

Fritto dorato:..... io non lo consiglio per il pesce...ma c'è a chi piace!






Per ottenere un fritto dorato, tenere a bagno nel latte il trancio di pesce, passarlo quindi nella farina, che fara' da collante, ed infine nell'uovo sbattuto con un pizzico di sale, badando che se ne ricoprano bene; friggerlo in abbondante olio ad una temperatura non superiore ai 175°.
E' un tipo di frittura ideale per il pesce " bianco" razza...gamberi...scampi...calamari... lo eviterei per il pesce azzurro ....
Mio marito compie gli anni il 15 agosto e qualche anno fa gli ho preparato una cena con amici in piedi e fatta in stile cibo di strada... con questo metodo di frittura oltre aver fatto i gamberi e gli scampi ho cucinato delle verdure e dei formaggi.... devo dire che il risultato è stato splendido.

infine c'è il fritto in pastella






Lo dico subito..la pastella non è la tempura....

A differenza degli altri metodi di frittura per la pastella vi do le dosi.

150 g. di farina
Un bicchiere e mezzo d'acqua
Due uova
Un limone
Un pizzico di sale fino

Le quantita' suddette sono approssimativamente indicative : se necessario, bisognera' eventualmente aggiustarne le dosi fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Versare in una terrina la farina e l'acqua; aggiungere il sale, i tuorli d'uovo, la buccia grattuggiata  del limone, i bianchi precedentemente montati a neve ed amalgamare bene il tutto : l'impasto deve assumere un aspetto cremoso e privo di grumi; fare riposare per 30 minuti prima dell'uso. Immergere i tranci in questa pastella e friggerli in abbondante olio caldo.

Ma, a questo punto la domanda sorge ...che differenza c'è fra tempura e frittura in pastella?

La diffrenza sta tutta sìun unico ingrediente...oltre al fatto che io non sono una giapponese!!!
ossia l'acqua frizzante ghiacciata.





Nella cucina Giapponese si riscontra una netta preferenza per i cibi crudi e leggeri ma di certo la Tempura è uno dei piatti nipponici più conosciuti al mondo.
La Tempura si può considerarla come un piatto “importato” e naturalizzato “made in Japan” ormai da quattrocento anni. Le sue origini si perdono in un lontano passato, più precisamente, nel XVI quando il Giappone, ancora molto chiuso agli scambi commerciali, visitato solo da pochi stranieri e quelli che vi approdavano erano per la maggior parte frati missionari portoghesi.
I religiosi viaggiavano portando con sé le regole imposte dal Cristianesimo tra le quali le “Quattro Tempora ” ossia i giorni del digiuno ecclesiastico, praticati ad ogni inizio di stagione. Durante questo periodo, i Gesuiti trascorrevano il proprio tempo pregando ed erano soliti preparare un piatto di fritto leggero a base di pesce e verdure in quanto era fatto loro divieto il consumo pietanze a base di carne per tutta la durata della Tempora.
I Giapponesi, da sempre amanti del pesce, appresero questa tecnica di frittura leggera e ne divennero dei  veri e propri maestri. La Tempura si tratta, in fondo, di un fritto in pastella molto simile a quello che comunemente si trova sulle nostre tavole. La differenza dai fritti “europei” consiste nella composizione della pastella stessa che viene preparata con ingredienti freddi e conservata in frigo fino al momento dell’uso. Per friggere si privilegia l’olio di semi a quello d’oliva e la temperatura deve mantenersi piuttosto bassa (circa 170°).
I segreti per cucinare un’ottima Tempura sono pochi e molto semplici:
  • usare acqua frizzante fredda, meglio se contiene dei cubetti di ghiaccio.
  • mescolare la farina facendo attenzione a lasciare dei grumi, è infatti molto importante che la pastella non sia omogenea.
  • friggere in abbondante olio, la temperatura non dovrebbe mai superare i 180° C, in una padella con i bordi alti e pochi pezzi per volta, in modo da mantenere una temperatura dell’olio costante. Se non si ha a disposizione un termometro da cucina, è sufficiente lasciare cadere una goccia di pastella. L’olio è alla giusta temperatura se la goccia frigge immediatamente restando a galla.
Per la preparazione della Tempura è possibile utilizzare una grande varietà di ingredienti, dai più tradizionali scampi e gamberi ai calamari, seppie ma anche verdura come zucchine, cipolle, peperoni ecc.

venerdì 25 gennaio 2013

Spaghetti ostriche e bottarga ....e non solo


San Valentino sta bussando nelle nostre menti e nei nostri portafogli!!!
E' oramai abitudine associare a questa data tutto un insieme di cibi afrodisiaci che dovrebbero servire a risvegliare il desiderio sessuale.
Sicuramente saprete che in realtà tutto questo è dato da odori e sapori che hanno la capacità di provocare una risposta erotica nella nostra testa 
Quali sono i piatti che possiamo cucinare per giocare con la fantasia e la creatività in più ambienti della nostra casa?
Iniziamo con un piatto dedicato a tutte quelle persone che guardano l'etichetta del bon ton ...anche a tavola...

Spaghetti ostriche e bottarga


Ingredienti:
4 ostriche
1 cucchiaio bottarga
100 grammi spaghetti
olio extra vergine q.b.
1 spicchio aglio
panna fresca q.b.
sale q.b.
Cuocere gli spaghetti, nel frattempo in una padella versate l’olio e lo spicchio d’aglio pulito, soffriggere e toglierlo. Aggiungere 3 ostriche sgusciate, mezzo cucchiaio di bottarga e un cucchiaio di acqua della pasta,fate cuocere per un minuto. Versate la pasta e mantecate il tutto.

 Impiattare e cospargere di bottarga.

Mentre, per tutti i gourmet goderecci, amanti anche di un po' di lussuria a tavola...










Cacciucco alla livornese
Ingredienti: 
500 gr di polpi di scoglio
500 gr di calamari e/o seppie
300 gr di cicale di mare oppure mazzancolle
scampi
300 gr di palombo o nocciolo
200 gr di pesce da minestra (scorfani, sparlotti, tracina, ecc.)
12 cozze
500 gr di pomodori ben maturi + un cucchiaio di conserva
un bicchiere di olio
un bicchiere di vino rosso
aglio
peperoncino
cipolla
sedano
salvia
8 fette di pane raffermo
Nel cacciucco occorrono, molte qualita' di pesce, crostacei e molluschi (almeno 12 varieta') dal polpo alla seppia, dalle cicale all’aragosta, dallo scorfano alla tracina e ai pescetti da minestra pieni di sapore e di profumo ma di lische, al palombo e al nocciolo che lische non hanno. In un grande tegame mettere la meta' dell’olio con due spicchi di aglio, la salvia e il peperoncino e appena l'aglio è imbiondito unire il polpo battuto e tagliato a pezzetti e cuocere lentamente. Aggiungere, dopo una ventina di minuti, le seppie e i calamari (anch'essi naturalmente puliti, lavati e tagliati) e continuare la cottura aggiungendo un poco il vino e quindi la conserva di pomodoro in attesa di aggiungere quello che sta cuocendo nell'altro tegame. Infatti, contemporaneamente, in un altro recipiente più piccolo mettere la cipolla, il sedano e l’aglio tutto tagliato grossolanamente con il restante olio e dopo averlo leggermente soffritto aggiungere i pesci da minestra, il pomodoro e un poco d'acqua. Bollire per cerca venti minuti quindi passare con il passatutto fine nel tegame grande. Qui, quando i molluschi saranno quasi cotti, cuocere il pesce a taglio, i crostacei e infine i frutti di mare (naturalmente il tutto ben pulito e lavato). Arrostire il pane, strusciarlo con l’aglio e sistemarlo in fondo alle scodelle singole, quindi versarvi il caciucco tiepido.


    Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge. n. 62 del 2001.

    Tutti i diritti relativi a fotografie, testi e immagini presenti su questo blog sono di nostra esclusiva proprietà (Lara Elsabetta Belgrado Barzan ) o acquistati/scaricati da siti autorizzati, come da copyright inserito. Nessuno è autorizzato all'utilizzo di alcuna foto o del testo, esso sia parziale o totale in siti o in spazi non espressamente scritti autorizzati da noi.(
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venerdì 18 gennaio 2013

Puntine di Maiale con polenta verze e patate




Ingredienti e dosi per 4 persone:
8 piccole costine di maiale
4 verzini (salsicce fresche)
1 cipolla
600 g di verza pulita e lavata
40 g di burro o olio extravergine
1 foglia d’alloro, 1 spicchio d’aglio
poco vino bianco
un mestolo di brodo di carne
sale, pepe nero
4 fette di pane di grano duro

Procedimento:
Pulire ed affettare sottilmente la cipolla; farla appassire a fuoco dolce con poco olio e burro, aglio e una foglia di alloro.
Unire le verze tagliate a pezzi; salare e pepare. Cuocere a fuoco dolce, mescolando spesso in modo tale che la verdura ceda molta della sua naturale umidità. Bagnare con poco vino bianco e proseguire la cottura sino a rendere le verze molto morbide. Se necessario bagnare con poco brodo o acqua.
Nel frattempo arrostire le costine e le salsicce in forno a 180 °C per circa 40 minuti (le salsiccia potrebbe essere già pronta dopo 20 minuti).
Tostare il pane nel forno sino a renderlo leggermente croccante; strofinarlo di aglio e condirlo con un filo di olio, come fosse una bruschetta.
Porre le fette di pane su quattro piatti caldi; adagiarvi le verze umide e completare con la salsiccia e le costine croccanti.
Servire.

Baccalà alla Vicentina



Questa è la ricetta Ufficiale del Baccalà alla Vicentina tratta dalla "Venerabile Confraternita del bacalà alla vicentina" .






Ingredienti per 12 persone:
Kg 1 di stoccafisso secco – gr. 250/300 di cipolle
1/2 litro di olio d’oliva extravergine
3 sarde sotto sale
½ litro di latte fresco – poca farina bianca
gr. 50 di formaggio grana grattugiato
un ciuffo di prezzemolo tritato
sale e pepe

Preparazione

Ammollare lo stoccafisso, già ben battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni.
Aprire il pesce per lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi.
Affettare finemente le cipolle; rosolarle in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungere le sarde sotto sale, e tagliate a pezzetti; per ultimo, a fuoco spento, unire il prezzemolo tritato.
Infarinare i vari pezzi di stoccafisso, irrorati con il soffritto preparato, poi disporli uno accanto all’altro, in un tegame di cotto o alluminio oppure in una pirofila (sul cui fondo si sara’ versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe.
Unire l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli.
Cuocere a fuoco molto dolce per circa 4 ore e mezzo, muovendo ogni tanto il recipiente in senso rotatorio, senza mai mescolare.
Questa fase di cottura, in termine “vicentino” si chiama “pipare”.
Solamente l’esperienza saprà definire l’esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare ad esemplare, può differire di consistenza.
Il baccalà alla vicentina è ottimo anche dopo un riposo di 12/24 ore. Servire con polenta.


Si ringrazia quindi la confraternita per questa materiale bibliografico. 


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giovedì 17 gennaio 2013

Ma che bontà




Sono in trepida attesa di avere tra le mani l'ultimo libro scritto dall'unica Geisha Gourmet della rete


 ossia della mia Amica  FRANCESCA  NEGRI






.... le geishe non autentiche le lasciamo perdere, perchè come tutte le cose copiate perdono di professionalità.

Sicuramente sarà un'altro successo editoriale centrato tutto sulla cucina di montagna, nel frattempo, da nipote di una trentina doc ( Mara Cristoforetti) e di uno zio chef oramai trentino anche lui ( Maurizio Boscolo), titolari della storica e tipica osteria trentina " El Barba"a Malè,



 dedico a tutti voi due ricette tipiche della cucina delle Dolomiti..... così dal Friuli al Trentino passando per il Veneto accontentiamo tutti!!

                                      Filetto di maiale in mantello di crauti e speck.



Pensando sempre a 4 persone..

600 gr di Filetto di maiale tagliato a tranci
40 gr di speck affettato finemente
5 fette di formaggio di malga
crauti/ verza a foglia...
olio d'oliva extra vergine Q.B.
sale, pepe Q.B.

Cospargete di sale e pepe il filetto e fatelo rosolare in una padella con un po' d'olio sino alla completa rosolatura su tutti i lati.
Mettete la carne così cucinata s'un tagliere e sistemate sopra ad ogni pezzo una fetta di formaggio e avolgete il tutto nella foglia di verza, precedentemente lavate. Una volta fatti tutti gli involtini lardellate con lo speck.

Adagiate quindi gli involtini di filetto e verza in una teglia il cui fondo è stato unto con l'olio d'oliva Informate per circa 10 minuti ad una temperatura di 160°.

Servite subito ben caldi. IO personalmente accompagno questo piatto con dei crauti e con delle patate , il tutto con un buon Masetto Nero .



                                         Canederli di ricotta con ripieno di gianduia.



Pensando sempre ai nostri 4 ospiti

Ingredienti per l'impasto:

250 gr di ricotta fresca
125 gr di farina 0
50 gr di burro
1 uovo

ingredienti per il ripieno

50 gr di cioccolato ..... io preferisco tipo gianduia
20 gr di gherigli di noci

ingredienti per l'impanatura

100 gr di pane grattuggiato
50 gr di burro
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di cannella in polvere
zucchero a velo Q.B

Iniziamo preparando la pasta dei canederli. In una ciottola sbattiamo l'uovo con il burro ammorbidito fino ad ottenere un composto schiumoso.
Aggiungiamo la ricotta, e amalgamiamo piano piano la farina . lavoriamo bene sino ad ottenere un impasto omogeneo. Mettiamo il tutto in frigo per un'oretta.
Dedichiamoci ora al ripieno.
Prendiamo un pentolino e a bagno maria faciamo sciogliere il cioccolato. Quando abbiamo ottenuto un composto cremoso e omogeneo lo togliamo dal fuoco ci uniamo le noci tritate e lasciamo raffredare il tutto . Quando l'impasto sarà freddo , formiamo delle palline di circa 2 cm di diametro, e le mettiamo a congelare.

Riprendiamo quindi la pasta che avevamo preparto inizialmente e con l'aiuto di un mattarello la stendiamo mantenendo uno spessore di cm 1, con l'aiuto di un coppa pasta creiamo dei dischi . Nel centro di ogni disco ci mettiamo la nostra pallina di cioccolato dopo di che richiudiamo il disco dandogli la classica forma del canederlo.

Mettiamo sul fuoco una pentola con dell'acqua e portiamola ad ebollizione. Saliamo l'acqua e cuciniamo i nostri canederli per circa 8 minuti.
Li scoliamo e li mettiamo s'un canovaccio pulito.

Prendiamo una padella, facciamo sciogliere il burro aggiungiamo il pane grattuggiato lo zucchero e la cannella. Mettiamo i nostri canederli in questo composto profumato e croccante, li rigiriamo bene e li serviamo subito ben caldi. A piacere  potete metterci lo zucchero a velo.

Accompagnate questo dessert con le masetto dulcis... strepitoso..




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